
Le migliori parodie di Leslie Nielsen
Casey Chong analizza i migliori film di parodia con Leslie Nielsen, il grande e scomparso attore canadese, la cui carriera nel cinema comprende soprattutto interpretazioni drammatiche, anche se è diventato famoso per il suo stile di comicità deadpan. L’arrivo questa estate del tanto atteso sequel leggendario The Naked Gun, con Liam Neeson nei panni del tenente Frank Drebin Jr. (sì, interpreta il figlio di Nielsen), ci invita a rivivere i momenti più divertenti dei film di parodia con Nielsen. Ecco sette dei migliori film di spoof con Leslie Nielsen...
Airplane! (1980)
Negli anni Ottanta, la carriera di Nielsen, inizialmente orientata verso ruoli drammatici, cambia drasticamente con l’uscita di Airplane!, un film di parodia del genere catastrofico, che racconta di un equipaggio di volo e alcuni passeggeri intossicati dal pesce a metà volo. Tra i colpiti ci sono anche i piloti, lasciando Otto, il manichino autopilota gonfiato, responsabile del volo. Ma lui non è in grado di atterrare, e l’ultima speranza è un ex pilota da combattimento con PTSD, Ted Striker (Robert Hays). Nielsen compare dopo mezz’ora come uno dei passeggeri, il dottor Rumack, contribuendo in modo esilarante alla parodia grazie al suo stile impassibile. Mantiene un’aria seria tutto il film e fornisce alcune delle battute più memorabili, tra cui “I am serious… and don’t call me Shirley.” Nonostante Nielsen sia un attore di Supporto, la sua presenza è fondamentale nel rendere il film uno dei più divertenti mai realizzati. La regia di Jim Abrahams, David Zucker e Jerry Zucker spazia da Jaws a Saturday Night Fever, da From Here to Eternity a Zero Hour!, fonte di ispirazione principale.
The Naked Gun: From the Files of Police Squad! (1988)
Ispirato alla serie TV Police Squad! del 1982, questo film ha consacrato Leslie Nielsen come il maestro dell’umorismo deadpan, riproposto nel ruolo di Frank Drebin, un detective della polizia di Los Angeles. Diretto da David Zucker, le battute scorrono veloci sin dall’inizio, con Frank sotto copertura a Beirut che smaschera da solo nemici stranieri (tra cui Yasser Arafat e Mikhail Gorbachev). La sua interpretazione impassibile è impeccabile: si compra un dockworker, si dà una lunga pipì senza rendersi conto che il microfono è acceso, impersona un cantante d’opera italiano e un arbitro di baseball. Zucker combina abilmente seri e slapstick, inserendo giochi di parole (“Nice beaver!”).
The Naked Gun 2 ½: The Smell of Fear (1991)
Sebbene questo seguito non raggiunga le vette creative del suo predecessore, mantiene il suo ritmo con gag slapstick e battute tipiche della saga. Nielsen, che ancora interpreta Drebin, fa un lavoro eccezionale nel tirare avanti la narrazione, anche nelle scene di apertura al ricevimento alla Casa Bianca, e con co-star come George Kennedy, Priscilla Presley e O.J. Simpson. La pellicola si prende gioco di Ghost di Jerry Zucker, con la scena romantica sulla ruota di ceramica tra Nielsen e Presley.
Naked Gun 33 1/3: The Final Insult (1994)
L’ultimo capitolo della serie, forse il meno riuscito, rimane comunque divertente grazie ad un mix di parody e umorismo, con riferimenti a film come The Untouchables, The Great Escape, The Shawshank Redemption e The Crying Game. Peter Segal, al suo debutto alla regia, mantiene un ritmo sostenuto e dà spazio agli attori, Nielsen in prima linea, per mostrare le proprie doti comiche. Originariamente, ci doveva essere Pamela Anderson come la femme fatale Tanya Peters, ma dovette rinunciare, venendo sostituita da Anna Nicole Smith.
Spy Hard (1996)
In Spy Hard, Nielsen prende di mira James Bond, interpretando Dick Steele, agente WD-40, caratterizzato da una completa incapacità e predisposizione agli incidenti, reminiscenza del suo ruolo in Naked Gun. Diretto da Rick Friedberg, il film dura 81 minuti e sfoggia battute, slapstick e giochi di parole a ritmo serrato. Parodie della serie Mission: Impossible e di vari film di Bond, tra cui Goldfinger e Thunderball.
Wrongfully Accused (1998)
Invece di interpretare un chirurgo accusato ingiustamente, Nielsen presta il volto a Ryan Harrison, un violinista di fama mondiale, accusato di omicidio. Pat Proft, scrittore di commedie come Police Academy, dirige questa pellicola, che dura meno di 90 minuti e parody di titoli come North by Northwest e The Usual Suspects. Sebbene non abbia il successo commerciale dei film precedenti di Nielsen, contiene abbastanza humor irriverente e il suo consueto stile deadpan.
Dracula: Dead and Loving It (1995)
L’unione tra Mel Brooks e Nielsen in una commedia è un sogno che si realizza, considerando le loro abilità nel genere. Brooks, regista di classici come Blazing Saddles e Young Frankenstein, mima Dracula del 1937 di Bela Lugosi, in uno stile rétro. Nielsen interpreta il conte Dracula, con espressione impassibile e gag visive che rispecchiano le eccentricità del personaggio. Al suo fianco Peter MacNicol nei panni di Renfield, assistente incosciente e spesso dannoso. Il film ha meno il mordente delle commedie di Brooks, ma risulta comunque divertente grazie a Nielsen e MacNicol. Ricorda anche le parodie horror di Nosferatu e I vampiri assassini.
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