Recensione del film – Now You See Me: Now You Don't (2025)
Ora mi vedi: ora non mi vedi, 2025.
Diretto da Ruben Fleischer.
Con Jesse Eisenberg, Woody Harrelson, Dave Franco, Isla Fisher, Justice Smith, Dominic Sessa, Ariana Greenblatt, Rosamund Pike, Morgan Freeman, Mark Ruffalo, Daniel Radcliffe, Sebastian Eugene Hansen, Thabang Kamogelo Molaba, Myah Banton, Lyssandra Skye Arias, Paisley Day Herrera e Mali McEwan.
TRAMA:
I Four Horsemen ritornano insieme a una nuova generazione di illusionisti che eseguono colpi di scena, svolte, sorprese e magie che non hanno precedenti sul grande schermo.
Se è apprezzabile che la Lionsgate abbia finalmente azzeccato il titolo del sequel nella sua serie incentrata su ladri prestigiatori, optando per Ora mi vedi: ora non mi vedi, il regista Ruben Fleischer (affiancato da un ridicolmente affollato team di sceneggiatori composto da Seth Grahame-Smith, Michael Lesslie e la coppia di Deadpool Rhett Reese e Paul Wernick) sembra non rendersi conto che un film sulla magia basato prevalentemente su effetti speciali in CGI risulta sia economico che svilisce il senso stesso della magia, per quanto alcuni aspetti del colpo possano essere divertenti o, riconoscendolo, a volte la stupidità strampalata qui risulti persino affascinante.
Due esempi così insultanti risaltano subito: il leader dei Four Horsemen interpretato da Jesse Eisenberg (un gruppo di prestigiatori che ricordano Robin Hood, che rubano per ridistribuire la ricchezza a fini benefici) si trova a fare a gara di magia con il suo giovane corrispettivo, Bosco di Dominic Sessa (dato che ormai ogni sequel deve introdurre una nuova squadra più alla moda). Questo gioco di esibizionismo (girato, almeno, in modo dinamico con continuo movimento di macchina) include naturalmente numeri di carte che rapidamente degenerano nel ridicolo, arrivando persino a farle levitare. E questo prima che i due comincino a eseguire gli stessi trucchi con il raro diamante al centro del colpo. Arriva un punto in cui ciò che succede sullo schermo passa da una divertente illusione che non necessita di spiegazioni a una sciocchezza totale.
Un altro esempio: durante la fuga dalla criminale sudafricana ed estimatrice di diamanti Veronika Vanderberg (con Rosamund Pike che sfodera un accento così sopra le righe da fare concorrenza a Tommy Wiseau, suscitando risate ogni volta che apre bocca), la banda tenta la fuga su un elicottero che è letteralmente reale. Ovvero, prima che gli effetti speciali si trasformino in un sagoma di cartone, per poi vederli scivolare tra gli edifici con delle zip-line.
Il senso della magia è che, pur chiedendosi come qualcosa sia stato realizzato, non vogliono che l’illusione venga svelata, perché in fondo sanno che è reale in qualche modo. Nonostante un paio di sequenze pratiche divertenti, come quella che vede una stanza rotante o lo spettacolo di personaggi che lanciano carte da gioco contro i nemici come se fossero stelle ninja (ancora ridicolo, ma almeno non coinvolge la CGI in un mestiere fondato sull’inganno intelligente e artigianale), e una trama sufficientemente piacevole che vede l’unione di due squadre per fermare i piani nefasti di Veronika riguardo al diamante, questo è un altro capitolo che, se possibile, sembra privato della magia.
È deludente anche perché non solo l’intero gruppo è tornato in ruoli da lungometraggio (ma non senza alcune fastidiose litigate sul perché si siano separati, sul perché non vogliano riunirsi per la missione a cui ciascuno è stato richiamato singolarmente, e sul fatto se debbano o meno rientrare in gioco), ma la prospettiva di vedere Jesse Eisenberg, Woody Harrelson, Isla Fisher e Dave Franco interagire con promettenti giovani stelle come Dominic Sessa, Justice Smith e Arianna Greenblatt è allettante. A loro difesa, la chimica c’è, e il concetto della storia è così sfacciatamente ridicolo da risultare abbastanza divertente da guardare.
Capire lo scopo e il senso della magia dovrebbe essere in cima alla lista per Ruben Fleischer; invece, Ora mi vedi: ora non mi vedi è un ibrido ingombrante tra un elaborato colpo, la CGI che sostituisce la magia, puzzle e indovinelli che sembrano scartati da Uncharted, villain esilaranti in stile camp e scontri generazionali. Forse sarebbe stato un trucco riuscito se i cineasti non tradissero le illusioni della magia a ogni svolta.
Valutazione Flickering Myth – Film: ★ ★ / Movie: ★ ★ ★
Robert Kojder
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