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Recensione del film Ne Zha II (2025)
Ne Zha II, 2025.
Scritto e diretto da Jiao Zi.
Con le voci di Crystal Lee, Aleks Le, Michelle Yeoh, Vincent Rodriguez III, Rick Zeiff, Griffin Puatu, Damien Haas, Aidyn James Ahn, Robert Clotworthy, Grace Lu e Michael Yurchak.
SINOSSI:
Un ragazzo ribelle, Ne Zha, è temuto dagli dei ed è nato da genitori mortali con poteri selvaggi e incontrollabili. Ora che si trova di fronte a una forza antica intenzionata a distruggere l’umanità, deve crescere e diventare l’eroe di cui il mondo ha bisogno.
NOTA: Questa recensione riguarda il doppiaggio inglese distribuito da A24.
Esplodendo in sontuosi scenari visivi che rivaleggiano con il meglio che l’industria dell’animazione può offrire e con una trama zoppicante, Ne Zha II di Jiaozi, sceneggiatore e regista, è indiscutibilmente imperfetto ma raggiunge un’epicità stupefacente nella seconda metà, ricca di spettacolo ininterrotto. Questo accade principalmente perché la narrazione — che è una quantità travolgente di leggende basate sulla mitologia cinese (questi film d’animazione sono vagamente ispirati al romanzo Investitura degli Dei) relative a oggetti sacri (come un particolare loto mistico che può ricreare corpi fisici per gli spiriti), luoghi (non limitati alla terra, ma anche Cielo e Inferno), una pletora di personaggi e fazioni (immortali, cacciatori di demoni e due ragazzi dotati di poteri magici nati da due metà separate di una potente perla) — alla fine passa in secondo piano per lasciare spazio a quell’azione abbagliante.
E se il fatto di non aver visto il primo film può avere qualche influenza, è ragionevole credere fermamente che il problema stia nel fatto che la narrazione qui non rallenta mai per far assimilare un punto della trama o far respirare i personaggi. Ogni personaggio spara esposizioni e informazioni a velocità eccessiva, perciò sembra che il film stia picchiando la sua storia sugli spettatori. Anche le grafiche sullo schermo per le introduzioni dei personaggi durano una frazione di secondo prima che possano essere elaborate. D’altro canto, tutto ciò che conta è che, per fortuna, l’essenziale è chiaro e rende tutto, dai momenti narrativi più cupi all’azione sfrenata che ricorda Dragonball Z incontra Final Fantasy (anche se non amo particolarmente ricorrere a paragoni della cultura pop nelle recensioni, è ciò che continuava a venirmi in mente e dovrebbe dire subito a qualcuno se questo film fa per lui) efficace.
Apparentemente proseguendo immediatamente dopo gli eventi del primo film, il protagonista emo ribelle Ne Zha e l’amico stoico e eroico Ao Bing (ognuno nato da una metà di un globo spezzato in perle e per scopi diversi) sono bloccati nei loro corpi spirituali, sebbene non per molto dato che il loro maestro (un istruttore corpulento e comico tipo spalla) sta preparando una cura tramite un loto magico (guardate, nulla di tutto questo ha molto senso, ma ci si lascia trasportare per il bagliore visivo e la forte sensazione di scala d’azione). Quel piano va rapidamente storto, con il Passo di Chentang minacciato dal Maestro Shen Gongbao e da Ao Guang, quest’ultimo padre del Re Drago Ao Bing, convinto che suo figlio sia morto. Questi individui nefandi sono in affari anche con gli altri tre Draghi, apparentemente imprigionati in quella che sembra un’interpretazione dell’Inferno e disposti a collaborare con chiunque e a fare qualunque cosa pur di essere liberati.
Dopo un assaggio dell’azione (sebbene nulla che somigli, di nuovo, al finale esteso a tratti assolutamente ipnotico), viene comunicato ad Ao Guang che suo figlio è vivo, anche se con il nuovo corpo fisico è successo qualcosa di sbagliato (qualcosa legato all’eccessivo sforzo mentre era ancora fresco di creazione), il che significa che sarà necessaria un’altra pozione per rifare l’incantesimo dal loto sacro. La soluzione è che Ne Zha e Ao Bing condividano spiritualmente lo stesso corpo e lavorino insieme superando le loro differenze, completando tre prove per diventare immortali e ricevere una di quelle pozioni.
Quello che inizialmente comincia come il viaggio dell’eroe cosparso di prove basate sul combattimento e un po’ di umorismo grezzo e benvenuto, il tutto mentre si apprendono le fazioni menzionate sopra (il Cielo sembra addestrare cacciatori di demoni) e le responsabilità dell’essere immortale, si trasforma in una storia più pesante ed emotiva che porta il Passo di Cheutang e le famiglie di questi ragazzi al centro della scena (va anche detto che Michelle Yeoh presta la voce in inglese alla madre umana di Ne Zha).
Teni presente che parte dell’identità di Ne Zha ha un retrogusto demoniaco, il che complica le sue faccende sotto copertura in un mondo che ha già dichiarato loro guerra aperta, anche se la maggior parte di essi somiglia ad animali innocui. È anche una storia di formazione per Ne Zha, ancora con una personalità a volte sgradevole, immatura e malinconica, con aspetti della sua nuova, eventuale forma fisica che accentuano tale significato. C’è una buona dose di politicismo e tradimenti dietro le quinte, che porta a momenti di tristezza genuinamente toccanti, poiché, anche se i dettagli di questa trama sono routinariamente incoerenti, i punti base e i temi di identità, classe (i demoni sono essenzialmente emarginati da chi si dichiara sacro) e amicizia sono chiari.
Tuttavia, ciò che eleva ulteriormente Ne Zha II (proprio come i suoi personaggi che combattono in cielo) è la sua eruzione in azione e guerra totali, con il regista Jiaozi e gli animatori che spesso utilizzano inquadrature mozzafiato da lontano, catturando ondate di eserciti in carica, così numerose che le fazioni somigliano a macchie di vernice che si scontrano l’una con l’altra. Una o due inquadrature in particolare valgono da sole il prezzo d’ingresso. Poi c’è l’eccezionale design artistico, sia per quei soldati di fanteria sia per i personaggi chiave distinti e le loro eccentriche mode/armi. È anche tutto ancorato all’emozione che, sebbene il film possa non essere completamente decifrabile, si sente comunque ed è quasi potente quanto i combattimenti uno‑a‑uno comicamente assurdi, colorati, esagerati e vertiginosamente mozzafiato che lasciano ogni personaggio senza fiato.
Valutazione di Flickering Myth – Film: ★ ★ ★ / Movie: ★ ★ ★ ★
Robert Kojder
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