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I locandieri (2011) - Recensione in 4K Ultra HD
The Innkeepers, 2011.
Diretto da Ti West.
Con Sara Paxton, Pat Healy, Kelly McGillis, Jake Ryan, Alison Bartlett, John Speredakos e George Riddle.
SYNOPSIS:
Durante gli ultimi giorni di attività di un vecchio hotel, due dipendenti decidono di andare a caccia di fantasmi.
Per gli appassionati di quel che si può definire l’horror “vero”, il retro-shocker del 2009 di Ti West, The House of the Devil, fu una sorta di rivelazione, arrivando in mezzo a una serie di titoli di torture porn splatter. Un film a lenta tensione, nel senso più proprio del termine, che trasse ispirazione dal meglio della Hammer passando per Rosemary’s Baby, The Amityville Horror e The Exorcist, dimostrando che sangue CGI gratuito, cheap jump scares e un cast anonimo non sono all’altezza di un buon ritmo, dell’escalation, dell’arte di raccontare storie e dello stile. The Innkeepers fu il seguito del regista e lo vide ancora una volta frugare nel suo repertorio di trovate per cercare di suscitare autentici brividi, sebbene con un’atmosfera un po’ più giocosa, e Second Sight ha ritenuto opportuno sottoporlo a un restauro in 4K UHD, proprio come fece per il suo film precedente.
Claire (Sara Paxton) e Luke (Pat Healy) sono dipendenti del Yankee Pedlar Hotel, che sta chiudendo per mancanza di clienti. Lavorando durante l’ultimo fine settimana dell’hotel, la coppia indaga anche sui presunti disturbi soprannaturali che si verificano nella struttura, in particolare quelli legati a Madeline O’Malley, una sposa abbandonata che si impiccò nel seminterrato e il cui corpo fu nascosto dai proprietari dell’hotel dell’epoca. Soggiornano nello stesso weekend anche l’ex attrice di Hollywood Leanne Rease-Jones (Kelly McGillis), una madre con un bambino in fuga da un matrimonio fallito e un curioso anziano che aveva già alloggiato lì anni prima e insiste nel voler restare nella suite nuziale ormai chiusa.
Durante il suo turno alla reception, Claire fa un giro dell’hotel e tenta di mettersi in contatto con lo spirito di Madeline. Dopo essersi spaventata, si confida con Leanne, che potrebbe essere la chiave per aiutarla a svelare i segreti che l’hotel nasconde; tuttavia, quando lei e Luke iniziano a scavare un po’ più a fondo, cominciano a rimpiangere di non aver lasciato tutto com’era.
Debitrice in larga misura a Kubrick e al suo The Shining, The Innkeepers sfrutta con grande efficacia l’ambientazione dell’hotel esteso, usando in modo simile inquadrature dei lunghi corridoi vuoti e della vastissima area della reception per creare quella sensazione di isolamento e disperazione che rese quel film così terrificante, e nella tradizione di tutte le migliori storie di fantasmi è ciò che non si vede a lasciare un’impressione maggiore rispetto a quanto i cineasti scelgono di mostrare. Sara Paxton e Pat Healy sono entrambi piuttosto solidi nei rispettivi ruoli, interpretando la coppia di ghost hunter dilettanti con il giusto fascino da svogliato e la giusta ingenuità per renderli credibili nel contesto moderno degli imprenditori del web. Kelly McGillis interpreta in modo convincente il ruolo dell’ex attrice alcolista e dona a The Innkeepers un senso di maturità; anche il resto del cast di supporto svolge il proprio lavoro con analoga serietà, con ruoli più o meno ampi ma tutti memorabili.
Si è discusso molto nel corso degli anni del ritmo, poiché il film prende davvero il suo tempo per costruire qualcosa che assomigli a uno spavento vero, e questa è una critica legittima: per i primi cinquanta minuti circa si segue solo Claire e Luke mentre svolgono i loro compiti quotidiani e si confrontano con clienti imbarazzanti. Tuttavia, l’attesa vale la pena, perché quando le cose cominciano ad accadere abbiamo già investito abbastanza tempo in questi personaggi da volerli seguire nel loro viaggio di scoperta.
The House of the Devil procedeva in modo simile, sebbene in maniera più controllata, e l’estetica tardo anni ’70/inizio anni ’80 di quel film aiutava non poco. Proprio quell’ambientazione rétro potrebbe essere l’elemento che manca a questo film, dato che il pubblico moderno che guarda una storia di fantasmi ambientata ai giorni nostri potrebbe aspettarsi di più dalla narrazione. Detto questo, il risultato di tutta l’attesa vale la pena una volta che la resa è chiara e i segreti dell’hotel vengono rivelati. Come già detto, è ciò che non viene mostrato a schermo ad essere più efficace.
Se avete già collezionato i cofanetti Second Sight saprete cosa aspettarvi in termini di contenuti e confezione, e The Innkeepers mantiene la coerenza: arriva in un bellissimo cofanetto rigido che contiene anche un libretto di 120 pagine e delle art card, oltre a interviste al cast e alla troupe che, data la tendenza di Ti West a parlare senza prendere fiato, è meglio visionare in un paio di sessioni. Il film stesso è stato restaurato da Second Sight, e sebbene non vi abbagli con colori sgargianti e tracking del movimento ultra-avanzato, il livello di dettaglio è molto alto, e i neri delle scene più oscure contrastano bene con i toni della pelle e gli sfondi senza alcun evidente annullamento dei dettagli nelle ombre.
Nel complesso, The Innkeepers non è né altrettanto soddisfacente né altrettanto terrificante quanto The House of the Devil, ma forse non è neppure pensato per esserlo: fa infatti delle richieste allo spettatore che il pubblico più mainstream potrebbe non gradire, e vi lascia con più domande che risposte. Alcuni personaggi non hanno vere e proprie evoluzioni e azioni e motivazioni non vengono mai chiarite del tutto, ma avere spazio per l’interpretazione è una delle gioie del racconto, quindi se siete disposti a concedervi ai suoi misteri e a sopportare la lunga fatica, ci sono delle ricompense da cogliere. Dopotutto, non vorreste mica che i vostri cofanetti in edizione limitata di The House of the Devil e The Sacrament si sentissero soli sullo scaffale della vostra collezione di supporti fisici in continua espansione, vero?
Valutazione Flickering Myth – Film: ★ ★ ★ / Film: ★ ★ ★
Chris Ward
Originariamente pubblicato il 25 agosto 2025. Aggiornato il 26 agosto 2025.
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