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Tape (2024) - Recensione del film
Tape, 2024.
Regia di Bizhan M. Tong.
Con Adam Pak, Kenny Kwan, Selena Lee.
SINOSSI:
Tre ex compagni di scuola si riuniscono a Hong Kong dopo 15 anni e sono costretti a confrontarsi con difficili ricordi del passato.
Sono passati quindici anni dal liceo, e tre vecchi compagni di scuola si trovano in una camera d'hotel a Hong Kong, costretti a confrontarsi con verità sepolte. Jon (interpretato da Kenny Kwan), un regista, è tornato nella sua città natale per una proiezione al festival. Wing (Adam Pak), nel frattempo, divide la sua vita tra il lavoro part-time di bagnino e un'occupazione più illecita: lo spaccio di droga. Oltre a voler bere e fumare con un amico, Wing ha un secondo fine nell'invitare Jon a uscire, e questo diventa rapidamente evidente quando la conversazione si sposta sul suo primo amore, Amy (Salena Lee). L'atmosfera nella stanza cambia drasticamente, e quando Amy arriva lei stessa, i veri motivi dietro l'invito di Wing si chiariscono nettamente.
Questo film è un aggiornamento feroce, stilisticamente raffinato e potente del film Tape di Richard Linklater del 2001, che esplora brillantemente le complessità del confronto con il passato. Sia Linklater che lo sceneggiatore originale Stephen Belber sono coinvolti in questo remake, ma un'aggiunta chiave è l'apporto narrativo di Salena Lee, che interpreta anche Amy. Lo spostamento dell'ambientazione dagli Stati Uniti a Hong Kong è tutt'altro che un semplice espediente; fornisce un contesto distintivo che arricchisce considerevolmente la narrazione.
Il film risuona profondamente in un'epoca in cui le donne spesso temono ancora di denunciare abusi per timore di giudizio o ripercussioni sulla carriera. Chiunque sia interessato alle dimensioni culturali asiatiche e alla psicologia di genere troverà in questo film una ricchezza di spunti. Con abilità offre una narrazione emotiva e una profondità drammatica in tempo reale, trascinando gli spettatori nelle esperienze crude dei personaggi.
Sebbene non sia essenziale aver visto il film del 2001 in precedenza, è interessante osservare gli aggiornamenti significativi introdotti dai registi Bizhan M. Tong e Salena Lee. La differenza più notevole, senza svelare troppo, è l'inclusione di un'introduzione e di una chiusura che mostrano i personaggi quindici anni prima. Questo avrebbe potuto facilmente sottrarre valore all'ambientazione originaria del «film in un unico luogo», ma è gestito con notevole successo. Secondo me, il motivo per cui funziona così bene è che rifocalizza la narrazione su Amy, una studentessa che si diploma al liceo con vivide speranze e sogni per il futuro.
Incorporando questi squarci nel passato tramite registrazioni su videocamera, il nuovo Tape diventa effettivamente una storia su due nastri: uno del 2009 e un altro del 2024. Questo intelligente espediente evidenzia la natura mutevole della memoria e come essa possa essere informata e «rieditata» con nuove informazioni, aggiungendo uno strato psicologico affascinante a un progetto già intrigante. Questa riflessione ponderata sulla memoria e sulla prospettiva rende il film avvincente da vedere.
Valutazione di Flickering Myth – Film: ★ ★ ★ ★ / Pellicola: ★ ★ ★
Robert W Monk
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