
Recensione del BFI London Film Festival 2025 – Nessun'altra scelta
Nessuna altra scelta, 2025.
Diretto da Park Chan-wook.
Con Lee Byung-hun, Son Ye-jin, Park Hee-soon.
SINOSSI:
Dopo essere rimasto disoccupato per diversi anni, un uomo escogita un piano singolare per assicurarsi un nuovo lavoro: eliminare la concorrenza.
Park Chan-wook ha dimostrato di sapersi cimentare senza soluzione di continuità in generi diversi negli ultimi 30 anni, dal dramma psicologico oscuro e l'azione con la sua trilogia Vengeance al gotico con Stoker e al neo-noir con il suo film precedente Decision to Leave del 2022. Il suo ultimo lavoro, Nessuna altra scelta, lo vede cimentarsi nella commedia nera con un thriller avvincente, spesso esilarante, e una satira mordace.
Yoo Man-soo è sicuro del suo ruolo nell'industria della carta e ha una famiglia amorevole. Quando viene licenziato dopo più di 25 anni, invece di limitarsi a trovare un altro impiego fatica a mantenere lo stile di vita agiato della famiglia. Yoo Man-soo è costretto a prendere misure drastiche per ristabilire una parvenza di normalità.
Un thriller in forma di commedia nera non è certo ciò che ci si aspetterebbe da un film sulla disoccupazione, ma Park Chan-wook non è mai stato uno che si attiene al copione. Questo è un film che gioca con le aspettative a ogni svolta, insinuando colpi di scena in un ambito per poi farli materializzare altrove. L'equilibrio tonale è notevole, soprattutto considerando quanto seri siano stati in gran parte i suoi lavori precedenti; gli elementi comici sono integrati in modo naturale. Il confronto più vicino è forse con Fargo dei fratelli Coen, ma paragonarlo alle opere altrui sarebbe ingiusto; si tratta di un'opera incredibilmente singolare.
Lee Byung-hun offre una straordinaria interpretazione da protagonista nei panni di un uomo fuori dal suo elemento, che trama per restare avanti ed evitare di mettere nei guai sé stesso o la sua famiglia. La sua goffaggine provoca risate spontanee e trova il perfetto equilibrio tra esasperazione e minaccia. Son Ye-jin è altrettanto impressionante nel ruolo della moglie sbigottita, che fatica a ricomporre gli eventi e a impedire che la famiglia si sfaldi.
Questa è una critica feroce allo stato del mercato del lavoro e, pur essendo ambientato in Corea del Sud, è qualcosa a cui molti nel mondo possono identificarsi. Particolarmente profetica è la discussione sull'automazione del lavoro, l'ascesa dell'intelligenza artificiale e l'assorbimento da parte delle multinazionali, che inizialmente causano i licenziamenti. I temi esplorati qui tenderanno probabilmente a diventare sempre più rilevanti col passare del tempo, perciò quest'opera avrà probabilmente risonanza per anni a venire.
Nessuna altra scelta conferma ulteriormente Park Chan-wook come uno dei migliori registi della sua generazione. Potrebbe rappresentare una deviazione tonale rispetto ai suoi lavori precedenti, ma i segni distintivi della sua consueta qualità sono ben visibili. Anche questo è un film visivamente impressionante, che si fonda su Decision to Leave. L'uso del suono diegetico, ancora una volta elemento cruciale nei suoi lavori precedenti, è qui quasi insuperabile, fondendosi meravigliosamente con la colonna sonora e costituendo materia di studio per il futuro.
Nessuna altra scelta ha già raccolto il suo share di elogi e sembra destinato a figurare in molte delle categorie chiave nella stagione dei premi. Un film sulla disoccupazione non dovrebbe avere il diritto di essere così divertente o avvincente, e certe sequenze faranno senz'altro faville davanti a una sala gremita.
Valutazione di Flickering Myth – Film: ★ ★ ★ ★ ★ / Pellicola: ★ ★ ★ ★ ★
Chris Connor
Pubblicato originariamente il 16 ottobre 2025. Aggiornato il 17 ottobre 2025.





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