Il trailer esclusivo di A Bright Future di Lucía Garibaldi introduce un'avventura fantascientifica

      Dopo aver realizzato un promettente debutto con The Sharks, vincitore del premio come miglior regista al Sundance nel 2019, la regista uruguaiana Lucía Garibaldi torna con il suo secondo lungometraggio. A Bright Future (Un futuro brillante) sarà presentato in anteprima mondiale il 5 giugno nella sezione Viewpoints del Tribeca Festival 2025. Prima di questo, siamo lieti di presentare in esclusiva il primo trailer del film interpretato da Martina Paseggi, Soledad Pelayo, Sofia Gala e Alfonso Tort.

      Ecco la sinossi: “Elisa vive con sua madre in un complesso residenziale sospeso nel tempo, dove le fumigazioni su larga scala sono di routine. Gli animali domestici sono scomparsi e la popolazione è per lo più anziana. I giovani più promettenti vengono inviati al Nord, una terra promessa dove la storia viene riscritta senza errori. Elisa, l'ultima giovane della sua comunità, è stata selezionata per andare. Sua madre, una devota credente del Nord, lavora in doppio turno per vincere un'ambita asta di viaggi. La sorella maggiore di Elisa è stata mandata lì prima, e ora la loro madre sogna di riunirsi a loro tre. L'arrivo di Leonor, un'enigmatica infermiera con una protesi alla gamba, sconvolge la routine: Elisa scopre che la sua giovinezza è una merce molto desiderata. Mentre il processo di adattamento avanza, i freddi messaggi di sua sorella e l'ossessione del Nord per la perfezione e la produttività piantano semi di dubbio. Elisa si rifiuta di diventare solo un altro pezzo del nuovo ordine, anche se la sua resistenza la rende la più ambita di tutte.”

      "Questa storia viene da un luogo di inquietudine su come, dietro l'immagine dello sviluppo o del progresso, ci sia spesso un impulso a sopprimere il dubbio, l'ozio, la fragilità, tutto ciò che ci rende umani”, ha detto il regista. Il film ritrae un mondo che non è strettamente distopico, ma semplicemente spostato, dove l'affetto, la memoria e il desiderio emergono come forze sotterranee, nonostante i tentativi di regolarli o sradicarli. Attraverso la mise-en-scène, ho cercato di esagerare il rapporto tra il quotidiano e gli aspetti inquietanti del nostro mondo, all'interno di questo ambiente immaginario: coesistono all'interno dello stesso spazio.”

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