
Raindance Film Festival 2025 Recensione-Congedo paterno
Congedo paterno, 2025.
Regia di Alissa Jung.
Nel cast Juli Grabenhenrich, Luca Marinelli e Arturo Gabbriellini.
SINOSSI:
Un'adolescente viaggia sulla costa settentrionale dell'Italia alla ricerca del suo padre biologico. Dopo l'incontro, i due sono alle prese con emozioni complesse e lottano per formare una connessione rimanendo fedeli alle proprie identità.
Il film d'esordio di Alissa Jung è un pezzo davvero notevole, che esplora con destrezza le intricate sfide della genitorialità e il profondo desiderio umano di stabilire una base stabile e un ambiente domestico nutriente. L'avvincente scenario della costa dell'Emilia-Romagna nel Nord Italia fornisce uno sfondo adeguatamente drammatico e pittoresco per un esame dei legami familiari e della scoperta di sé. L'eccezionale cinematografia e il sorprendente tocco visivo presenti in tutto il film confermano definitivamente che il suo locale italiano è un elemento indispensabile di questo memorabile film.
Seguiamo Leo, 15 anni, ritratto con accattivante autenticità da Juli Grabenhenrich, che risiede con la madre in Germania. È sottilmente trasmesso attraverso messaggi vocali che Leo e sua madre condividono una connessione amorevole ma un po ' distaccata. La costante frenesia della madre, a sua volta, fornisce un impulso ancora maggiore a Leo per intraprendere una ricerca significativa: la ricerca del suo padre biologico, Paolo di Luca Marinelli, che scopre ora vive nel Nord Italia.
Leo, un oratore tedesco senza alcuna padronanza della lingua italiana, tuttavia intraprende con intraprendenza la sua strada verso il selvaggio café bar sulla spiaggia dove si è stabilito il padre perduto da tempo. Paolo è visibilmente sorpreso dall'improvvisa apparizione di Leo e si assicura immediatamente che abbia qualcosa da mangiare prima che intraprendano l'arduo compito del dialogo. Questa difficile comunicazione è il cuore pulsante del film, mentre padre e figlia si sforzano di comprendere la complicata serie di circostanze che li hanno portati a questo punto della loro vita.
La sceneggiatura, anch'essa scritta da Jung, si allontana in particolare dal dare un giudizio eccessivo a Paolo. Invece, permette al suo specifico retroscena e alle circostanze attuali di dispiegarsi dolcemente attraverso una serie di scene accuratamente costruite. Ora ha un compagno e una figlia piccola che vivono nelle vicinanze, e tenta di mantenere la presenza di Leo un segreto da loro. Marinelli offre una prestazione eccezionale, infondendo a Paolo un'essenza veramente simpatica, anche se non si può fare a meno di sentire che le occasioni mancate del passato e i precedenti errori di valutazione potrebbero ripresentarsi.
Un viaggio di personaggi brillantemente scritto nella narrazione viene presentato attraverso un ragazzo del posto, Edoardo (Arturo Gabbriellini), che diventa rapidamente amico di Leo. Edoardo è anche alle prese con importanti problemi paterni; suo padre lotta per accettare la vera identità di suo figlio. I due adolescenti trovano un terreno comune nelle loro lotte parentali condivise e cercano di immaginare un futuro più promettente per se stessi. Il risultato è un altro segmento toccante in questo film splendidamente realizzato, che mira a spiegare le prove dolorose di esistere sotto il tetto di qualcuno che non vuole riconoscere il vero te.
Il viaggio di Leo per capire suo padre e le ragioni della sua prolungata assenza dalla sua vita è meravigliosamente esplorato. L'uso magistrale del film di immagini poetiche tratte dall'ambiente naturale respira una vita vivida in questa duratura narrazione umana del perdono. Ogni fotogramma contribuisce all'intensità onirica del lavoro, rendendolo un orologio stimolante per chiunque contempli il potere della connessione umana
Flickering Myth Rating-Film: ★ ★ ★ ★ / Film: ★ ★ ★ ★
Robert W Monk



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