L'arma nuda (2025) - Recensione del film
Il Pistola Nuda, 2025.
Diretto da Akiva Schaffer.
Con Liam Neeson, Pamela Anderson, Paul Walter Hauser, Danny Huston, CCH Pounder, Kevin Durand, Liza Koshy, Eddie Yu, Michael Beasley, Cody Rhodes, Busta Rhymes, Jason MacDonald, Moses Jones, 'Weird Al' Yankovic, Dave Bautista, Priscilla Presley, Wilbur Fitzgerald, David Lengel, Jon Anik, Michael Bisping, Bruce Buffer, Justin Gaethje, Kamaru Usman, Brandon Moreno e Joseph Benavidez.
SINOSSI:
Solo un uomo possiede l’insieme di abilità necessario – guidare la Polizia e salvare il mondo.
Seguendo l’eredità del padre, il tenente Frank Drebin Jr. (sceneggiato perfettamente da Liam Neeson, che trasforma un atteggiamento serio e impettito in comicità attraverso giochi di parole e slapstick) ammira il ritratto dell’uomo sulla parete (precedentemente interpretato dal leggendario attore comico Leslie Nielsen) con il regista Akiva Schaffer (membro dei Lonely Island e anche responsabile del probabilmente più divertente film dell’ultimo decennio, Popstar: Never Stop Never Stopping) e i sceneggiatori Dan Gregor e Doug Mand, che colgono l’occasione per un discorso autoironico, mirato a essere come lui, ma anche diverso. Questo è il metodo di questa “nuova versione” de Il Pelle Rossa, tecnicamente il quarto film della serie (basato su Police Squad!, creata da Jim Abrahams, David Zucker e Jerry Zucker).
Il risultato è un film continuamente citabile, ricco di battute che comprendono l’essenza di ciò che è divertente in Frank Drebin e in queste parodie di polizia, seguendo un modello ma anche creando la propria strada, spingendo a una parodia sovversiva degli ultimi vent’anni circa di Liam Neeson come star d’azione inaspettata (reso ancora più divertente da una colonna sonora imponente di Lorne Balfe, che sembra trasformarsi nel tema di Terminator in qualsiasi momento, durante le scene di combattimento in uno cartoon live-action del sabato mattina). È anche il momento perfetto per ironizzare su questa personalità, dato che, ammettiamolo, quella routine è diventata stanca e logorante. Forse il prossimo capitolo della carriera di quest’attore straordinario sarà la commedia. Gli spettatori dovrebbero essere pronti a questo e gremire i multiplex, potenzialmente salvando il genere comico dalla sua fine in streaming.
Questo è tutto ciò che bisogna sapere su Il Pelle Rossa: humor farsesco, a volte volgare, che nasce da interpretazioni letterali e buffonate insulse mentre Frank Drebin Jr., ricollocato a indagare su incidenti automobilistici dopo aver causato una scena cartoonishly violenta durante un tentativo di fermare una rapina in banca che coinvolgeva una gadget chiamato PLOT Device, si ritrova catapultato in una rete molto più ampia. Tutto questo dopo aver frainteso un incidente particolarmente grave, giudicandolo un suicidio, basandosi su conclusioni affrettate. L’unico parente sopravvissuto è una sorella di nome Beth Davenport (Pamela Anderson, in un’altra scelta di casting geniale, che si diverte), che lo incoraggia a approfondire le indagini.
La ricerca di Frank lo porta nel mondo dell’imprenditore miliardario di tecnologia Richard Cane (Danny Huston, un altro attore che sfrutta la sua tipica personalità in modo esilarante), che sviluppa un dispositivo chiamato “Calm Up” ideato per ridurre il cervello delle persone allo stato primordiale. Insieme, Frank e Beth (a cui lui dà un nome falso assolutamente assurdo per depistare gli altri) cercano tracce mentre flirtano goffamente (completi di un’altra sequenza di sogno fantasy ridicola). Nel frattempo, Richard pensa che regalare a Frank un’auto elettrica potrebbe bastare per fermare le sue indagini, dando il via a una serie di battute ricorrenti divertenti ogni volta che la usa.
Oltre all’umorismo basato sui dialoghi e alle gag esilaranti che tornano in modo inaspettato (come quella con il caffè), i registi sfruttano anche la tecnologia moderna di polizia, come le body cam, per ridere, con i superiori di Frank che esaminano in modo imbarazzante alcune scene che da sole potrebbero essere un film esageratamente divertente. Non manca nemmeno il rischio di scherzare sulla brutalità della polizia, soprattutto contro cittadini neri disarmati, rappresentando uno delle battute più efficaci. Tuttavia, ci si augura che i registi abbiano spinto più in là i limiti riguardo alla topicalità, dato che c’è molto su cui lavorare, considerando quanto la società oggi sia giustamente critica verso le forze dell’ordine.
E mentre Il Pelle Rossa evita saggiamente di cadere nelle trappole di una nostalgia eccessiva (piuttosto, si tratta di onorare la struttura dei film originali, non di copiarli, come nel finale caotico ambientato in un evento sportivo), è una scelta frustrante aver affidato a Paul Walter Hauser, probabilmente l’attore più esilarante in attività oggi a Hollywood, un ruolo di eredità come Ed Hocken Jr., senza dargli molto da fare. Ma si può stare tranquilli: egli rende il suo tempo proficuo, sia vendendo humor slapstick, aiutando Frank con travestimenti ridicoli o sedando i conflitti tra Frank e il capo Davis (CCH Pounder), deciso a far terminare il caso e ricollegarlo alla precedente rapina in banca.
Al di là di qualche piccola lamentela, Il Pelle Rossa è il divertimento sciocco e spensierato che ci si aspetta. Difficile immaginare una combinazione migliore per rivitalizzare questa saga, se non Liam Neeson e Akiva Schaffer. Con soli 85 minuti (con gag anche nei titoli di coda, tra cui una canzone comica interpretata da Liam Neeson), il film raccoglie più battute vincenti in questo tempo di quindici volte di più di molte pellicole che durano due ore o più.
Voto Flickering Myth – Film: ★ ★ ★ ★ / Film: ★ ★ ★ ★
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