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La mappa che conduce a te (2025) - Recensione del film
The Map That Leads to You, 2025.
Regia di Lasse Hallström.
Con Madelyn Cline, K.J. Apa, Sofia Wylie, Madison Thompson, Orlando Norman, Josh Lucas, Karl-El Santos, JR Esposito, Marilyn Cutts, Giuseppe Schillaci, Diego Ross e Eva García Montiel.
SINOSSI:
L’avventura europea di Heather prende una piega diversa quando incontra Jack, scatenando un inaspettato viaggio emotivo che nessuno dei due aveva previsto.
Per quasi un’ora è difficile non chiedersi con impazienza se accadrà qualcosa nel film The Map That Leads to You del regista Lasse Hallström. Anzi. Quando diventa chiaro che l’unica fonte di conflitto tra i vacanzieri europei che si innamorano è il classico contrasto tra chi vive di routine con progetti per il futuro e chi vive il momento al punto che anche menzionarlo provoca una piccola discussione, ci si può fare un’idea della direzione che prenderà.
Più che altro il film (scritto da Les Bohem e Vera Herbert, tratto dal libro di J.P. Monninger) non ha alcun interesse ad arrivare al vero nocciolo drammatico, come se sapesse che si tratta di un espediente esaurito, logoro e emotivamente manipolatorio. È il tipo di film “malattia della settimana” che spesso tenta di aggirare la parte della malattia e rimandarla il più possibile, presumibilmente per pura vergogna. The Map That Leads to You conduce a una familiarità vuota e sdolcinata, sebbene la rimandi il più a lungo possibile.
Heather Mulgrew (Madelyn Cline) e le sue amiche (Madison Thompson e Sofia Wylie) stanno facendo un viaggio in Europa, celebrando la libertà e la fine di questa fase della vita prima di trasferirsi in un appartamento a New York e iniziare un nuovo lavoro in banca. Lungo il percorso, tutte e tre incontrano uomini interessati a loro, con Heather che attira l’attenzione del neozelandese Jack (K.J. Apa), che non può fare a meno di flirtare leggermente quando si accorge che stanno leggendo lo stesso libro di Ernest Hemingway.
Jack, però, non è necessariamente in vacanza. Sta più che altro vagando per l’Europa, visitando i luoghi di cui ha scritto il nonno veterano di guerra sul suo diario, alla ricerca di una sorta di catarsi. Heather assicura alle amiche che non sta nascendo nulla di romantico, cosa che cambia rapidamente quando si addormentano insieme in una gondola con una vista splendida.
Sì, questo significa che il gruppo di amiche si divide regolarmente, cosa che si potrebbe ritenere rischiosa, considerando che spesso si allontanano con uomini sconosciuti. Forse ancora peggio, il film prende alla leggera la cosa quando a una delle amiche di Heather vengono rubati tutti i bagagli (incluso il passaporto), che diventa più un’opportunità per Jack di salvarla. Non passa molto tempo prima che le amiche debbano tornare a casa, ma all’improvviso la pratica Heather, che segue i piani, si trova disposta a posticipare il volo su richiesta di Jack per restare e viaggiare ancora insieme.
A parte uno scambio brevemente acceso in cui Jack esprime disprezzo per i turisti che si scattano selfie per ottenere visibilità sui social invece di vivere il momento e essere presenti, quello che resta è nient’altro che vedere i due fare i turisti per l’Europa, come se Amazon Prime volesse intascare qualche soldo da chi acquista i biglietti aerei. C’è almeno mezza pellicola compressa in un terzo atto e liquidata in fretta (con una sequenza temporale degli eventi illogica che rende il finale confuso), apparentemente a favore di vacanze rilassate, che tecnicamente potrebbero adattarsi al tema dell’essere presenti, ma non fanno necessariamente una storia avvincente.
Di conseguenza, quando inizia il dramma inevitabile, è comunque banale, anche se meno in faccia agli spettatori del solito. Comportamenti esorbitanti vengono perdonati tutti in nome della paura e dei malintesi quando qualsiasi persona sensata avrebbe usato una comunicazione semplice, seria ed efficace. Sì, allora non ci sarebbe stato molto conflitto, ma non c’era molto nemmeno prima. È frustrante perché Madelyn Cline e K.J. Apa offrono interpretazioni naturalistiche e, per la maggior parte, anche il legame tra le sorelle sembra genuino senza gelosie immotivate. Ci sono poi i luoghi e i siti, che sono ovviamente piacevoli da vedere. Purtroppo, The Map That Leads to You non conduce a nulla di interessante.
Valutazione di Flickering Myth – Film: ★ ★ / Movie: ★ ★
Robert Kojder
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