I film cult più folli degli anni '80 che potresti esserti perso

I film cult più folli degli anni '80 che potresti esserti perso

      Casey Chong presenta una selezione di film di culto pazzi degli anni Ottanta che dovresti aggiungere alla tua lista da vedere…

      Una delle cose migliori del guardare film è quanto i vari generi si siano diversificati, passando dalle proposte mainstream più orientate al pubblico a lavori indie e, infine, a tipi che sfidano le convenzioni di genere o risultano semplicemente strani. Possono essere film in cui la logica viene gettata dalla finestra a favore di qualcosa di insolito e bizzarro, che fanno largo uso di immagini uniche, o qualsiasi cosa di sperimentale che consenta ai registi di esplorare temi diversi indipendentemente da quanto contorti o non convenzionali possano risultare.

      Questo ci porta agli anni Ottanta, un’epoca in cui alcuni cineasti hanno osato andare oltre (leggi: non giocare sul sicuro con formule collaudate). Di seguito la nostra lista di sette film stravaganti e sottovalutati degli anni ’80 che vale la pena vedere, se non lo avete già fatto…

      Dead End Drive-In (1986)

      Brian Trenchard-Smith ha diretto questo classico Ozploitation sottovalutato che sfrutta l’influsso dell’azione distopica in stile Mad Max trasformandolo in un mix tra film carcerario e dramma sulla disillusione giovanile. Il titolo è esattamente quello che vedrete qui, dove una giovane coppia (Crabs interpretato da Ned Manning e Carmen interpretata da Natalie McCurry) si ritrova intrappolata in un cinema drive-in senza via d’uscita. A peggiorare le cose, l’auto di Crabs ha perso un paio di pneumatici e il proprietario, Thompson (Peter Whitford), non potrebbe fregarsene di meno del furto.

      Il film esplora come i giovani, in particolare i disoccupati, preferiscano la soluzione più facile e siano disposti a confinarsi nel drive-in, simile a una prigione “sicura”, dato che non devono preoccuparsi di alloggio e provviste. Ma Crabs non la vede così: insiste per evadere dal drive-in pesantemente fortificato, nonostante il mondo esterno puzzi di crimine e violenza. Dead End Drive-In culmina in un finale ricco d’azione con un inseguimento e, degno di nota, un spettacolare salto con l’auto attraverso l’insegna al neon dello Star Drive-In.

      Dr. Caligari (1989)

      Stephen Sayadian, alias Rinse Dream, ha preso il classico horror muto espressionista tedesco in bianco e nero Il gabinetto del dottor Caligari e ne ha fatto una sua personale versione nel semi-sequel Dr. Caligari. Mischiando umorismo camp con perversione contorta e sogni erotici surrealisti, Sayadian non è interessato a una narrazione coerente, quindi cercare un senso logico in questo film è inutile. È il tipo di horror d’avanguardia che privilegia immagini eccentriche, uso prominente dei colori primari e dialoghi volutamente artefatti.

      Anche l’ambientazione dell’Asilo Psichiatrico Caligari è composta da scenografie simili a quelle di una casa degli specchi, come se fosse una produzione teatrale diretta dal personaggio titolare (Madeleine Reynal in una performance perfettamente impassibile) che interpreta la nipote del dottor Caligari originale (Werner Krauss). Pensate a Dr. Caligari come a un viaggio allucinogeno che vuole farvi immergere in un’esperienza unica, completa di immagini indimenticabili come la stimolante parete carnosa ricoperta di cicatrici profonde, labbra rosso acceso e una enorme lingua guizzante, e uno spaventapasseri vivente usato per un esperimento di fellatio.

      Killer Klowns from Outer Space (1988)

      I clown fanno paura, quindi che dire di clown che non sono umani e vengono dallo spazio? In Killer Klowns from Outer Space, lo sceneggiatore e regista Stephen Chiodo presenta un tipo diverso di alieni. Si vestono come clown, con trucco esagerato, costumi vistosi e capelli colorati. Hanno persino un cane di palloncini vivente e sparano alle persone con pistole che lanciano popcorn. Non sono però venuti per intrattenere gli umani, ma piuttosto per attaccarli e rinchiuderli in bozzoli rosa color zucchero filato. Anche la loro astronave ha la forma di una gigantesca tenda da circo.

      Chiodo affronta Killer Klowns from Outer Space con un’atmosfera da slasher-horror anni ’80 decisamente kitsch e umorismo camp. È esageratamente sopra le righe e questi clown-alieni hanno qualche astuzia da festa nel loro repertorio. Per esempio, uno dei clown può manipolare la sua ombra come un burattino usando gesti mano a muro e ingoiare gli umani.

      Hell Comes to Frogtown (1988)

      Il post-apocalittico Hell Comes to Frogtown di Donald G. Jackson e R.J. Kizer abbraccia la premessa buffa del titolo. L’Inferno in questione si riferisce al personaggio principale interpretato da Roddy Piper, Sam Hell: uno degli ultimi uomini sulla Terra ancora fertili. Diventa proprietà del governo al punto da essere costretto a indossare un codpiece simile a un cinturino di castità dotato di un sistema a scosse elettriche, per tenerlo sotto controllo sotto gli occhi vigili di un’infermiera governativa di nome Spangle (Sandahl Bergman). La sua missione? Dirigersi nella Frogtown titolare, salvare le donne fertili tenute prigioniere dai tirannici mutanti antropo-anatra e impregnare le sopravvissute.

      Il film è ridicolmente assurdo dall’inizio alla fine, con il leggendario wrestler diventato attore Roddy Piper nel ruolo principale come eroe riluttante. Si dimostra un comico dal registro deadpan e il film impiega più della metà della durata prima di mostrarci Piper all’azione. Il film ha generato due sequel, tra cui Return to Frogtown e Max Hell: Frog Warrior.

      Earth Girls Are Easy (1988)

      Dopo The Fly, Geena Davis e Jeff Goldblum si sono riuniti in Earth Girls Are Easy – un film di fantascienza che mischia musical e commedia romantica. È il tipo di melenso anni ’80 che abbraccia l’aspetto sciocco della storia scritta da Julie Brown, Charlie Coffey e Terrence E. McNally: una manicure in crisi, Valerie (Geena Davis), si ritrova a scaldarsi con tre coloratissimi alieni pelosi – Mac (Jeff Goldblum), Wiploc (Jim Carrey) e Zeebo (Damon Wayans) – che si schiantano con la loro astronave nella piscina della sua casa.

      Inizia come una commedia sul pesce fuor d’acqua: gli alieni si trasformano poi in forme umane e presto Valerie si innamora di Mac. Non c’è dubbio che il regista Julien Temple porta il celebre adagio “l’amore non conosce confini” a un livello assurdo. Geena Davis mostra la sua versatilità nella commedia e la sua chimica con Jeff Goldblum è altrettanto charmant. I primi ruoli dei pre-fama Jim Carrey e Damon Wayans sono entrambi stralunati e giocosi, offrendo sollievo comico.

      Straight to Hell (1987)

      Meglio noto per aver diretto Repo Man e Sid & Nancy a metà degli anni ’80, Straight to Hell vede lo sceneggiatore e regista Alex Cox prendere lo spaghetti western alla Sergio Leone e trasformarlo in una commedia d’azione punk dallo spirito disinvolto. Il film vanta una premessa semplice: tre sicari ubriaconi, Willy (Dick Rude), Norwood (Sy Richardson) e Simms (Joe Strummer, della leggendaria punk band The Clash), combinano un pasticcio e si ritrovano in una cittadina messicana polverosa alla maniera del Far West con la moglie incinta di Norwood, Velma (Courtney Love).

      Strano è la parola che meglio descrive non solo le routine quotidiane nella città misteriosamente senza nome che sembra totalmente scollegata dal mondo esterno, ma anche la gang di killer vestiti da cowboy, tutti dipendenti dal caffè. C’è persino un uomo che viene costantemente preso in giro per gestire un chiosco di hot dog. La maggior parte di Straight to Hell sembra appartenere all’atmosfera di un film episodico da ritrovo tra amici prima di culminare in una sanguinosa sparatoria collettiva in stile The Wild Bunch, con tutti che finiscono per spararsi l’un l’altro.

      Q: The Winged Serpent (1982)

      Q: The Winged Serpent è un’eccezione nel filone dei film di creature, mescolata a una commedia eccentrica assemblata in fretta. A quanto pare, lo sceneggiatore-regista Larry Cohen era stato licenziato da I, the Jury ma è passato rapidamente a un altro progetto. La storia ha un puro sapore da B-movie: il serpente alato titolare, alias Quetzalcoatl, ha eletto il tetto del Chrysler Building come sua dimora e depone perfino un uovo. Il serpente alato attacca e divora vittime umane, lasciando una coppia di detective (un sardonicamente ironico David Carradine e un intransigente Richard Roundtree) a investigare sugli omicidi.

      Il film presenta anche Michael Moriarty nel ruolo di un disoccupato sfortunato, Jimmy, che cerca lavoro come pianista ma in qualche modo si ritrova coinvolto in una rapina di diamanti. Le cose vanno male e Jimmy finisce per imbattersi nel nido del serpente alato. L’effetto della creatura utilizza un’animazione in stop-motion da epoca Ray Harryhausen e, sebbene oggi appaia terribilmente datata, trasmette il fascino distinto di un film di mostri a basso budget. Al centro di Q: The Winged Serpent c’è l’incomparabile Michael Moriarty che ruba la scena, mentre Cohen cosparge il film di dialoghi arguti e umorismo ironico.

      Quali sono i vostri film strampalati anni ’80 preferiti? Fatecelo sapere sui nostri canali social @FlickeringMyth…

      Casey Chong

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