Recensione del film – The Strangers: Chapter 2 (2025)

Recensione del film – The Strangers: Chapter 2 (2025)

      The Strangers: Capitolo 2, 2025.

      Regia: Renny Harlin.

      Con Madelaine Petsch, Richard Brake, Rachel Shenton, Brooke Lena Johnson, Froy Gutierrez, Florian Clare, Janis Ahern, Pablo Sandstrom, JR Esposito, Sara Freedland, Pedro Leandro, Jamie Taylor Ballesta, Ema Horvath e Gabriel Basso.

      SINOSSI:

      Dopo aver scoperto che una delle loro vittime, Maya, è ancora viva, i tre maniaci mascherati tornano per finire il lavoro. Senza dove fuggire e senza nessuno di cui fidarsi, Maya si ritrova presto in una lotta brutale per la sopravvivenza contro psicopatici disposti a uccidere chiunque si ponga sulla loro strada.

      The Strangers: Capitolo 2 si apre con una statistica che spiega quanto spesso avvengono omicidi durante invasioni domestiche e quanto quei motivi siano solitamente completamente casuali. Questa era anche la base intera dell’originale terrificante e disturbantemente ancorato alla realtà di Bryan Bertino. Detto questo, è sconcertante che entrambi i capitoli del superfluo remake del regista Renny Harlin (scritto da Alan R. Cohen e Alan Freedland, anche se, ad essere onesti, il film è così vuoto e privo di qualsiasi cosa somigli a una caratterizzazione che spesso sembra sia entrato in produzione senza una sceneggiatura) facciano un punto di quella statistica, per poi fallire nel costruire una narrazione che dia una ragione a questi omicidi, a questa bizzarra cittadina e, ora, a imbarazzanti retroscena dei killer mascherati.

      È quasi un cliché della critica cinematografica affermare che un regista non capisca il materiale. Qui, non solo questa affermazione è più pertinente che mai, ma andrebbe sottolineata, evidenziata e scritta tutto maiuscolo. Seriamente, qual è il senso di rifare un amato film horror (sfigurandolo in tre capitoli nel processo) dove la paura paralizzante deriva dall’assenza di un movente, per poi dilatarla in una narrazione tutta incentrata su inquietanti misteri di provincia e moventi depravati?

      Forse sarebbe perdonabile se The Strangers: Capitolo 2 mantenesse l’aspetto del thriller del gatto e del topo. Beh, il primo capitolo è stato un clamoroso fallimento, quindi non c’è motivo di aspettarselo, ma non c’è niente di male nelle ipotesi. Anche così, questo film è stupefacente nella sua indifferente mancanza di suspense e nel suo soffocante vuoto. Quasi ogni sequenza d’inseguimento stranamente sembra guardare qualcuno giocare a un survival horror o a uno di quei giochi in stile Telltale a scelte multiple.

      La Maya sopravvissuta interpretata da Madelaine Petsch (sì, perché persino il finale cupo è stato cambiato per questa versione) è spesso mostrata a vagare per edifici vuoti per minuti interi con praticamente nulla che accada, come se si dovesse avere un controller in mano e cercare un’uscita, o scegliere l’arma giusta per sopravvivere e chi attaccare al momento opportuno quando il conflitto eventualmente arriva. Sulla carta potrebbe suonare interessante, quindi la cosa più importante qui è che è come guardare qualcuno giocare a un gioco horror estremamente noioso.

      Questo è già di per sé grave, ma il film, nel tentativo di essere un film completo, si dilunga ripetendo sequenze simili: Maya deve salire in macchina due o tre volte o essere salvata due o tre volte da personaggi secondari, solo per ottenere lo stesso risultato che la riporta al punto di partenza, a cercare di sopravvivere. Se dovesse anche solo salire in macchina nel Capitolo 3, potrei dover lasciare la sala. Una cosa è essere noiosi; un’altra è essere monotoni e ripetersi costantemente. C’è un momento in cui il film tenta di spezzare questo schema e fare qualcosa di diverso, ma risulta completamente ridicolo e fa desiderare che torni la stantia familiarità.

      Con Maya che corre per tutta la cittadina dopo essere fuggita dall’ospedale (i killer mascherati irrompono per cercare di prenderla), questo significa anche che c’è un po’ più di tempo perché incontri e interagisca con altri abitanti, tra cui uno sceriffo losco interpretato da Richard Brake, un gruppo strano di donne che la rassicurano dicendo che sarà al sicuro nel loro appartamento (nonostante permettano ai loro coinquilini maschi di entrare in macchina, ognuno seduto accanto a lei sul sedile posteriore, apparentemente ignari di quanto ciò renderebbe a disagio qualsiasi donna, figuriamoci una braccata da serial killer mascherati), e sì, flashback all’infanzia degli stessi killer. Ammetto che c’è un lieve interesse, finché non si ricorda che questo contraddice ancora una volta l’intero presupposto della trilogia.

      Il finale di The Strangers: Capitolo 2 e la giustapposizione che propone sono francamente risibili e patetici. L’intero tentativo è patetico, con l’unica piccola grazia salvifica che Renny Harlin rimane un cineasta competente dal punto di vista tecnico, capace di raccontare una storia coerente, anche se, nonostante ci siano attori in ruoli, non c’è un singolo vero personaggio qui (Madelaine Petsch in qualche modo, miracolosamente, trasforma quel poco che le viene dato in una performance decente). Questo dimostra quanto sia basso il livello adesso. Il Capitolo 3, che nei titoli di coda viene annunciato come in arrivo, potrebbe comunque non riuscirci.

      Valutazione Flickering Myth – Film: ★ / Movie: ★ ★

      Robert Kojder

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