Recensione del film – Wake Up Dead Man: A Knives Out Mystery (2025)
Wake Up Dead Man: un mistero di Knives Out, 2025.
Regia di Rian Johnson.
Con Daniel Craig, Josh O’Connor, Glenn Close, Josh Brolin, Mila Kunis, Jeremy Renner, Kerry Washington, Andrew Scott, Cailee Spaeny, Daryl McCormack e Thomas Haden Church.
SINOSSI:
Il detective Benoit Blanc setaccia una serie di sospettati quando un monsignore viene ritrovato morto.
A questo punto della carriera di Rian Johnson, l’unico mistero che non voleva risolvere era la discendenza di Rey (detto con affetto per TLJ). Dal 2005, con il neo-noir classico Brick, ha operato negli anfratti più oscuri del whodunnit, allontanandosi davvero solo per il caos assolato di Glass Onion, che si è annodato fino a suscitare disinteresse.
Per fortuna è tornato a un’ambientazione a location singola che gli è tornata così utile con il primo caso di Benoit Blanc nel 2019, che non dimentichiamo è uscito nelle sale incassando oltre 300 milioni di dollari nel mondo. Mi dilungo, ma è un punto importante da fare con un film come Knives Out e ancora di più con Wake Up Dead Man, perché questi film funzionano alla grande con il pubblico. Sono un’esperienza condivisa di risate e sospiri che alimentano la scia di briciole e il gioco interno dell’indovinare, infondendo al film un senso di divertimento che, sebbene intrinsecamente legato alla qualità del lavoro di Rian Johnson, è esaltato dal vederlo sul grande schermo. Comunque, sono andato un po’ Benoit Blanc lì, torniamo al caso in esame.
La location è una chiesa regionale nello Stato di New York, dove troviamo il recentemente insediato Padre Jud (Josh O’Connor), mandato lì per aver lasciato che il suo passato da pugile si manifestasse in un gancio destro sul viso di un membro del clero piuttosto irritante. Come ci informa la sua stessa narrazione, è “giovane, stupido e pieno di Cristo”, cosa che potrebbe non andare giù a una congregazione composta da membri piuttosto peculiari e particolari.
Al vertice delle vicende, tutto fuoco e boria, c’è il monsignore Jefferson Wicks (Josh Brolin), un predicatore propenso alla crudeltà, quindi non sorprende che diventi l’uomo morto del titolo. Ai suoi piedi si prostra Martha (Glenn Close), timorata di Dio, il medico locale interpretato da Jeremy Renner, uno scrittore diventato YouTuber di seconda fila in Andrew Scott, l’avvocatessa di alto profilo di Kerry Washington, l’influencer moralmente fallito di Daryl McCormack e la vulnerabile violinista in cerca di un miracolo interpretata da Cailee Spaeny. È un vero e proprio schieramento specchio del mondo di persone che si accalcano ad adulare qualcuno in una posizione di potere, contro il loro buon senso o per pura stupidità innata. Fai i conti.
È una schiera di sospettati che permette alcune interazioni di cast meravigliose, ma forse imparando dagli eventi affollati di Glass Onion, Johnson si concentra su un gruppo centrale, il che significa che nomi come Renner e Spaeny hanno molto poco da fare oltre a fungere da pedine a sostegno della voce fuori campo.
L’attenzione qui è saldamente su Josh O’Connor, che eleva Wake Up Dead Man con un’interpretazione di sicurezza in sé e fascino, tanto che il film diventa rapidamente meno incentrato sulla risoluzione dell’omicidio e più sulla sua relazione con la fede o la sua mancanza. È un attestato alla star di Challengers e alla sua presa sul materiale che, al momento dell’arrivo di Daniel Craig, hai quasi dimenticato che Benoit Blanc fosse nel film. Tuttavia, non solo l’arrivo di Craig è gradito, ma i due si completano a meraviglia con discussioni teologiche e una chimica spontanea che alleggeriscono Wake Up Dead Man dal suo tono molto più cupo.
A proposito dell’arrivo di Blanc, vale la pena notare che il suo ingresso è inquadrato da una stupefacente ombra proiettata sul muro. Lo dico perché l’uso della luce in tutto il film è trascendentale. Per accentuare i monologhi, accompagnare le epifanie, suggerire l’atmosfera. Craig svolge una lieve diatriba sulla religione abbastanza potente, ma è cullata da luci e ombre oscillanti semplicemente bellissime da vedere.
Pur essendo più macabro delle precedenti uscite, la sceneggiatura di Johnson contiene molte delle sue risate caratteristiche. C’è la commedia satirica appena velata che prende in giro i complottisti o gli influencer vuoti dei social media, un’esilarante sequenza confessionale che coinvolge Josh Brolin e l’onanismo, e c’è persino una gag di Star Wars buffa. Ci sono così tanti elementi in movimento in mostra, e questa volta Johnson tiene le redini più salde.
Wake Up Dead Man è un enorme miglioramento rispetto a Glass Onion, e forse il migliore della serie, e anche se a tratti diventa un po’ “Scooby Dooby Doo” con il suo mistero, l’intrigo rimane nello spettacolare mostrare ancora una volta i talenti di Josh O’Connor. Davvero, Damasco.
Valutazione Flickering Myth – Film ★ ★ ★ ★ / Film ★ ★ ★ ★
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