
Grandi film in stile Tarantino che devi assolutamente vedere
Casey Chong presenta una selezione di film «tarantiniani» che meritano davvero di essere visti…
Amalo o odiarlo, è difficile negare che le opere di Quentin Tarantino, in particolare i suoi primi due lungometraggi, Reservoir Dogs e Pulp Fiction, abbiano influenzato molti registi che hanno cercato di imitare il suo stile unico. I suoi marchi di fabbrica, dalla narrazione non lineare alle scene di sangue e violenza eccessive, ai personaggi vivaci e ai riferimenti alla cultura pop, sono tra gli elementi imprescindibili di molti film che adottano l’atmosfera e l’aspetto tarantiniano, e qui ci sono dieci dei migliori…
Blood, Guts, Bullets and Octane (1998)
È facile dimenticare che Joe Carnahan ha iniziato realizzando un film indie senza budget. Il costo del suo debutto come regista in Blood, Guts, Bullets and Octane? Solo 7.300 dollari (!) e ci è riuscito. Il film potrebbe essere grezzo, ma è difficile negare il talento di Carnahan dietro la macchina da presa, che svolge molteplici ruoli, sul set e dietro le quinte, tra cui scrivere, produrre, montare e interpretare uno dei protagonisti nel ruolo di un venditore di auto usate.
La storia è una rivoluzione, con Carnahan che mette in campo tutte le risorse per sfruttare al massimo il suo budget limitato. L’influenza di Tarantino è evidente, in particolare nel dialogo ricco di riferimenti alla cultura pop, che ricorda Reservoir Dogs e Pulp Fiction. La scena migliore è l’inizio, in cui vediamo due venditori di auto usate (Sid French interpretato da Carnahan e Bob Melba di Dan Leis) usare ogni possibile trucco per convincere i clienti ad acquistare le loro auto. Carnahan trae anche ispirazione da Oliver Stone: montaggi rapidi, riprese a mano e intercalari in bianco e nero, tutto ben ritmato in meno di 90 minuti.
Grosse Pointe Blank (1997)
In Grosse Pointe Blank, a un certo punto, il sicario Martin Blank (John Cusack) grida “Popcorn!”, e quello che succede dopo, diciamo che non è bello. Negli anni '90, l’idea di scegliere qualcuno come John Cusack per interpretare un sicario sembrava rischiosa, ma qui funziona grazie alla sua interpretazione carrismatica e disinvolta. Il film combina diversi stili comici, dal umorismo nero all’azione, al crimine e a un tocco di romanticismo tra Martin, interpretato da Cusack, e la sua ex del liceo Debi, interpretata da Minnie Driver.
I dialoghi sono scattanti, mentre George Armitage, noto per il suo lavoro con Miami Blues con Alec Baldwin, riesce a equilibrare il tono oscuro e quello più leggero di Grosse Pointe Blank. Il film include anche una gaggle di momenti divertenti, con Dan Aykroyd nei panni di un rivale di Martin, mentre le scene d’azione evocano la scena stilisticamente dinamica in stile John Woo, come quella della sparatoria nel negozio di alimentari.
Go (1999)
Doug Liman ha iniziato la sua carriera realizzando commedie negli anni '90, e il suo terzo film, Go, resta una delle sue opere migliori. Una commedia crime veloce e brillante in stile tarantiniano, la storia si concentra su tre prospettive: Ronna (Sarah Polley), disperata per un guadagno rapido per evitare l’evizione dalla sua casa; il collega di Ronna, Simon (Desmond Askew), il cui viaggio a Las Vegas finisce in disastro; e infine, due attori accusati di crimini (Scott Wolf e Jay Mohr) che si fingono acquirenti di pasticche di ecstasy per aiutare un detective (William Fichtner) a catturare lo spacciatore.
Le storie intrecciate sono ritmate efficacemente, con dialoghi intelligenti, personaggi affascinanti e problemi di ogni tipo. Liman infonde al film un’energia giovanile incredibile, mescolando risate genuine e violenza in un turbinio cinematografico che coinvolge dall’inizio alla fine.
Freeway (1996)
Il debutto di Matthew Bright come regista è una versione distorta del classico delle fiabe di Cappuccetto Rosso, rivisitato modernamente. La prima metà mostra le difficoltà di Vanessa Lutz (Reese Witherspoon, in una delle sue migliori interpretazioni giovanili), dalla vista dei genitori e del patrigno arrestati alla fuga dalla assistente sociale, e la storia si fa più scura quando viene presa a bordo da un autista apparentemente gentile (Kiefer Sutherland).
Ciò che inizia come un semplice duetto sulla freeway diventa presto sempre più sinistro, dato che il personaggio di Sutherland si rivela essere un serial killer ricercato. È sostanzialmente il grande cattivo della favola, con un nome suggestivo come Wolverton (capisci?); interessante notare che Vanessa, interpretata da Witherspoon, potrebbe essere all’inizio una giovane ingenua, ma poi si rivela una figura forte e senza paura. Questo cambio di prospettiva smaschera l’aspettativa di vederla come vittima, trasformandola in un’anti-eroina coraggiosa.
2 Days in the Valley (1996)
È facile accusare 2 Days in the Valley di aver copiato Pulp Fiction, esclusa la narrazione non lineare, ma il crime comedy collettivo di John Herzfeld ha il suo fascino originale. Il film si concentra sui vari personaggi e su come gli eventi siano intrecciati. Inizia con due sicari (James Spader e Danny Aiello), entrambi con personalità molto diverse: uno freddo e sadico, l’altro più disposto al compromesso.
Un omicidio avviene, scatenando una serie di eventi nel Valle di San Fernando, tra un’ex olimpionica (Teri Hatcher) in preda al panico per un ex marito morto, un regista televisivo suicida (Paul Mazursky), due poliziotti (Jeff Daniels e Eric Stoltz) e una femme fatale norvegese interpretata dalla affascinante Charlize Theron. Escludendo il suo ruolo non accreditato in Children of the Corn III: Urban Harvest, questa è la sua ufficiale interpretazione da protagonista, e ha lasciato una buona impressione interpretando la fidanzata dell’assassino. Herzfeld mescola umorismo nero, dramma di crimini violenti, elementi neo-noir e anche un tocco di storytelling alla Robert Altman, con un risultato in gran parte divertente.
The Last Stop in Yuma County (2023)
Questa pellicola criminale, ambientata negli anni ’70 e con atmosfere da film di frontiera, del regista e scrittore Francis Galluppi, nel suo debutto scava fortemente nelle atmosfere di Reservoir Dogs e Pulp Fiction, ma si distingue grazie a un regista deliberato e sicuro sin dall’inizio. Come indica il titolo, la storia segue alcuni personaggi che finiscono tutti nello stesso diner in attesa di un camion di carburante da riempire e dei veicoli parcheggiati nelle vicinanze. Tra loro ci sono un venditore ambulante di coltelli da cucina (Jim Cummings), due rapinatori di banche in fuga (Richard Brake e Nichola Logan) e due giovani aspiranti criminali (Ryan Masson e Sierra McCormick).
Il film scorre come un orologio che aspetta qualcosa di succedere, e quando succede, Galluppi aumenta la tensione con uno scontro a fuoco violento e il clima di tensione continua a crescere fino alla fine. Si sentono riferimenti alla cultura pop, come Badlands e Psyco, con un chiaro omaggio ai fratelli Coen per il loro umorismo macabro e violento.
Brawl in Cell Block 99 (2017)
Allontanandosi dall’horror western nel suo debutto alla regia, Bone Tomahawk, S. Craig Zahler richiama il cinema di sfruttamento degli anni ’70 con Brawl in Cell Block 99. La prima cosa che si nota è Vince Vaughn, diverso da quello che si vede di solito nelle commedie. È tutto muscoloso, con la testa rasata e un atteggiamento deciso che lo rendono imponente, alto 1,95 m. Zahler prende il suo tempo per raccontare la storia, da Bradley Thomas, che viene licenziato dal lavoro da meccanico, a quando scopre che sua moglie lo tradisce, prima di finire in carcere.
Da lì, Zahler sfrutta senza esitazioni il genere carcerario, con dialoghi stilizzati e violenza sopra le righe, in stile b-movie delirante. La scelta di Vaughn come protagonista è audace ma interessante, e la sua interpretazione dimostra che il personaggio è deciso a fare sul serio se qualcuno tenta di mettersi alla prova. Le scene d’azione sono dure, e a un certo punto si vede anche un uomo che si prende una brutale botta in faccia, trascinato sul pavimento di cemento.
Thursday (1998)
Il poco conosciuto Thursday segna il debutto come lungometraggio di Skip Woods, che svolge tripli ruoli di coproduttore, scrittore e regista. È una dark comedy che mescola violenza in stile Tarantino e una narrazione libera e dissacrante, e il film inizia promettente presso un negozio di alimentari, dove un frustrato spacciatore interpretato da Aaron Eckhart, armato, si scontrа con un cassiere. La storia si svolge principalmente in una casa, dove il protagonista senza fortuna, interpretato da Thomas Jane, affronta un problema dopo l’altro: un sicario (Glenn Plummer) travestito da rider di pizza, un’agenzia di adozioni (Michael Jeter), un altro sicario (James LeGros) e un agente di polizia (Mickey Rourke), tutti alle sue porte. Poi c’è la seducente Paulina Porizkova, il cui fascino porta a una scena che ricorda il film di Clint Eastwood, The Rookie. In meno di 90 minuti, Woods riempie il film di dialoghi arguti e veloci, e di un mix emozionante di violenza cruda, umorismo nero e personaggi colorati.
Qual è il tuo film tarantiniano preferito? Facci sapere sui nostri social @FlickeringMyth…









Altri articoli






Grandi film in stile Tarantino che devi assolutamente vedere
Casey Chong presenta una selezione di film 'tarantiniani' che vale assolutamente la pena di scoprire... Amarlo o odiarlo, è difficile negare che le opere di Quentin Tarantino, in particolare i suoi primi due film, Reservoir Dogs e Pulp Fiction, abbiano influenzato molti registi che hanno cercato di emulare il suo stile unico. I suoi marchi di fabbrica vanno dalla narrazione non lineare alle esagerazioni [...]