Le rose (2025) - Recensione del film

Le rose (2025) - Recensione del film

      The Roses, 2025.

      Regia di Jay Roach.

      Con Benedict Cumberbatch, Olivia Colman, Andy Samberg, Kate McKinnon, Allison Janney, Ncuti Gatwa, Jamie Demetriou, Zoë Chao, Belinda Bromilow, Sunita Mani, Delaney Quinn, Hala Finley, Ollie Robinson, Wells Rappaport, Caroline Partridge, Margaret Clunie, Ollie Dabbous, Belinda Bromilow, Akie Kotabe, Emily Piggford e Matt Corboy.

      SINOSSI:

      Una miccia di competizione e risentimenti sotto la facciata di una coppia perfetta viene accesa quando i sogni professionali del marito vanno in frantumi.

      Se deve esserci un remake di War of the Roses (a quanto pare, ogni proprietà sotto la nuova licenza Fox deve essere reimmaginata con la proprietà Disney), il regista Jay Roach (Meet the Parents) è una scelta solida e sensata. Il tagliente Tony McNamara (Poor Things) è una scelta ancora più allettante, qui come sceneggiatore che adatta sia l'originale del 1989 diretto da Danny DeVito sia il libro di Warren Adler. Per Jay Roach non è che abbia un occhio particolarmente raffinato per lo stile visivo e la distintività (non ce l'ha), ma piuttosto che il presupposto gioca sui suoi punti di forza nel costruire set comici elaboratamente assurdi che sono esilaranti pur restando ancorati a una qualche parvenza di emozione umana. Qui lavora anche con uno sceneggiatore nominato all'Oscar in grado di far sì che le frecciate tra coniugi amari colpiscano e brucino.

      Parte di questo si è tradotto dalla carta all'esecuzione, ma per la maggior parte The Roses è deludente nel tentare di essere poco più di un aggiornamento moderno, restando troppo vicino all'originale. Il suo atto finale prende vita, suscitando risate cattive grazie al fatto di essere riuscito a farci accettare che sia l'architetto Theo (Benedict Cumberbatch) sia la chef di pesce/proprietaria di un ristorante Ivy Rose (Olivia Colman) sono egoisti, egocentrici, narcisisti lavoratori compulsivi con margini di miglioramento grandi quanto l'Oceano Atlantico. Non c'è un giusto e uno sbagliato tra loro; sono entrambi istigatori egocentrici di prim'ordine, il che significa che quando la loro crudeltà reciproca raggiunge il culmine, non ci interessa la morale o l'orrore della cosa ma piuttosto ci rallegriamo del loro odio espresso l'uno verso l'altro che è passato dalle parole agli scherzi alla Looney Tunes e alla fisicità.

      Qui risiede anche il problema: Jay Roach ha a disposizione solo circa un terzo della durata del film per operare nel suo campo, quel tipo di comicità che ha reso Meet the Parents una commedia definente degli anni 2000 e parte dell'appello promozionale dietro questo remake. Da un lato, l'accumulo lento è ammettitamente necessario per assicurare la corretta reazione degli spettatori durante quel terzo atto. Tuttavia, tutto ciò che precede è una corda tesa tonale che non riesce a gestire, rendendo il film spesso salvato solo dalle bruciature pungenti che marito e moglie si scambiano. Anche l'ensemble ne esce indenne, con alcune interpretazioni da scena rubata di Andy Samberg e Kate McKinnon nei panni di una coppia sposata che finge felicità in pubblico.

      Per quanto riguarda Theo e Ivy — che si incontrano in modo carino per l'insoddisfazione lavorativa e sviluppano un'attrazione immediata, facendo l'amore nello spogliatoio delle pulizie sul suo posto di lavoro — i litigi ci sono (lui è un lavoratore bisognoso, lei non prende mai nulla sul serio ed è incapace di scusarsi) ma peggiorano solo quando i ruoli di genere si ribaltano a seguito di un disastroso incidente che vede una tempesta torrenziale distruggere uno dei suoi edifici, affossare la sua carriera e trasformarlo in un meme. La carriera di Ivy è in ascesa poiché il maltempo ha fortunatamente portato un critico gastronomico che ha trasformato il suo chiosco di granchio in una sensazione da un giorno all'altro. La sua vita lavorativa è in fiamme, e lei è sul punto di espandersi e ricevere premi.

      The Roses vuole scavare in tutto, dai ruoli di genere all'equilibrio lavoro/famiglia, all'idea che i figli (giovani, ma adolescenti entro la conclusione narrativa e interpretati da due coppie di attori) abbiano più senno di loro e non perderebbero il sonno per un divorzio, per non parlare dell'incorporare tecniche moderne di ricatto tecnologico come il deepfaking, ma senza alcuna profondità o scopo. È un film che ricorda continuamente agli spettatori che è una versione contemporanea di questa storia, senza avere idea di cosa voglia fare con quegli elementi oltre a implementarli e accennarli.

      Poi c'è il montaggio, tanto goffo quanto la narrazione, con transizioni disorientanti che non riescono a trasmettere il passaggio del tempo. In una scena, Theo e Ivy sono al telefono e lei gli dà l'improvvisa notizia che è su un volo per Los Angeles, per poi tagliare su una inquadratura del suo arrivo a casa dopo quello che devono essere stati giorni. Peggio ancora, il film fatica a far funzionare emozioni e conflitti che sembrino genuini. Ivy finisce per risentire Theo per avere una connessione più forte con i bambini rispetto a lei, cosa che suona irrealistica e costringe l'escalation del conflitto tra loro in modo artificiale.

      Poiché il film è troppo impegnato a saltare nel tempo, non c'è abbastanza spazio per mostrare che una popolarità così prestigiosa terrebbe Ivy comicamente distante dai suoi figli. È anche un'esagerazione che i ragazzi diventino improvvisamente ossessionati dal fitness per capriccio del padre. Parte di ciò che qui è pensato per essere divertente o anche drammatico risulta una maniera tiepida e costruita per spingere avanti la trama.

      L'unica costante è che a Theo e Ivy viene lasciato spazio per ridursi verbalmente a pezzi di scena in scena, con Benedict Cumberbatch e Olivia Colman tra i migliori del settore nel pronunciare tali osservazioni caustiche. Basta a far funzionare l'atto terzo caoticamente malvagio e allo stesso tempo stranamente divertente, culminando in una scena che sarebbe stata un contendente per il Finale dell'Anno se il resto di The Roses fosse stato altrettanto diabolicamente divertente o avesse saputo perché stava aggiornando questo materiale per un mondo moderno.

      Flickering Myth Rating – Film: ★ ★ / Movie: ★ ★ ★

      Robert Kojder

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