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Modern Whore (2025) - Recensione del film
Modern Whore, 2025
Regia di Nicole Bazuin.
Con Andrea Werhun.
SINOSSI:
Segue Andrea Werhun mentre interpreta i suoi ruoli passati come l'escort Mary Ann, la spogliarellista Sophia e la sua presenza su OnlyFans – tutto parte del suo percorso nel mondo del lavoro sessuale a Toronto.
La sceneggiatrice e regista Nicole Bazuin esordisce nel lungometraggio con Modern Whore, un documentario ibrido che dettaglia le esperienze di Andrea Werhun tratte dal suo libro di memorie omonimo. Bazuin e Werhun realizzano un adattamento perspicace e divertente della vita di Werhun come ex lavoratrice del sesso a Toronto, esaminando i come e i perché dell'industria e la sua partecipazione a essa.
Modern Whore adotta un approccio interessante nel modo in cui racconta la storia di Werhun: metà è un documentario in cui Werhun racconta le sue esperienze e parla con familiari, amici e colleghi, mentre l'altra metà è sceneggiata, con Werhun e altri che mettono in scena le storie. È non convenzionale, ma la sua unicità rende la vicenda di Werhun coinvolgente, con una sceneggiatura serrata e spiritosa scritta da lei e da Bazuin.
Le parti sceneggiate mettono in luce la personalità vivace di Werhun con il cast e il materiale – del resto, raccontare letteralmente e interpretare la propria storia si traduce in una grande performance, poiché si apre ad alcuni dei suoi momenti più vulnerabili, consapevole dello stigma verso le lavoratrici del sesso, che siano state escort o creatrici su OnlyFans. C'è molta autoironia leggera insieme a un umorismo stravagante che rompe la quarta parete mentre racconta le sue storie o le prospettive distorte che i suoi clienti hanno delle loro interazioni. Non ha paura nemmeno di affrontare i temi più difficili dell'essere una lavoratrice del sesso, come incontrare clienti davvero loschi o situazioni in cui qualcuno esagera, esaminando l'impatto che ciò ha e il limitato sistema di supporto esistente.
I passaggi dalle scene sceneggiate alle sequenze di talking heads o alle interviste sono ben ritmati, con i formati che si completano a vicenda. Le interviste sono interessanti e ricche di spunti, scavando nelle ragioni per cui qualcuno sceglie di entrare nel lavoro sessuale e nello stigma che percepisce da parte di familiari o amici. Werhun approfondisce le diverse maschere che ha indossato, come alcune fossero più vicine al suo io reale rispetto ad altre, e la necessità di quelle identità nel suo lavoro. Molte conversazioni ruotano attorno al tabù del lavoro sessuale e a come il dibattito si stia lentamente spostando per renderlo meno fonte di vergogna, ma resta ancora molto lavoro da fare in tal senso.
Modern Whore mette in mostra un'ottima scrittura di Werhun e Bazuin con molte sequenze divertenti, per non parlare della performance di Werhun. È perspicace, divertente e creativa nel suo formato ibrido, rendendolo molto memorabile sotto diversi aspetti.
Valutazione di Flickering Myth – Film: ★ ★ ★ ★ / Pellicola: ★ ★ ★ ★
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