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La scimmia (2025) - Recensione del film
The Monkey, 2025. Scritto e diretto da Osgood Perkins. Interpretato da Theo James, Elijah Wood, Tatiana Maslany, Rohan Campbell, Christian Convery, Adam Scott, Sarah Levy, Colin O'Brien, Zia Newton, Kingston Chan, Osgood Perkins, Laura Mennell, Corin Clark, Danica Dreyer, Dianne Greenwood e Beatrix Perkins.
SINOSSI: Quando i fratelli gemelli Bill e Hal trovano in soffitta un vecchio giocattolo a forma di scimmia del padre, inizia una serie di morti raccapriccianti. I fratelli decidono di buttare via il giocattolo e di andare avanti con le loro vite, allontanandosi nel corso degli anni. La morte arriva per tutti ed è ragionevole avere questa paura, doppiamente quando una scimmia giocattolo a molla, tamburellante (che accelera fino a diventare minacciosa) e dal ghigno malvagio si diverte a traumatizzare qualcuno uccidendo ripetutamente i membri della sua famiglia manipolando l'ambiente per causare strani incidenti. Dallo sceneggiatore/regista Osgood Perkins e basato su un racconto di Stephen King, The Monkey non parla solo di questo trauma generazionale, ma anche di una paura irrefrenabile della morte stessa che spinge a isolarsi dal resto della famiglia per garantire la sicurezza di tutti e a non essere responsabili se la scimmia giocattolo, che si è allontanata e si è teletrasportata, torna a sfoltire ulteriormente l'albero genealogico.
Naturalmente, Hal (Theo James) non può parlarne apertamente con la moglie o con il figlio piccolo Petey (Colin O'Brien), per evitare di essere giustamente accusato di pazzia e rinchiuso in un reparto psichiatrico. C'è un lungo prologo in flashback che lo ritrae da bambino insieme al suo gemello identico Bill (entrambi interpretati da Christian Convery nel 1999 e da Theo James ai giorni nostri, ognuno dei quali è eccezionale in un doppio ruolo, interpretando personalità polarmente opposte: manierate e conflittuali, educate e volgari, introverse ed estroverse), in cui vengono illustrati i problemi familiari che coinvolgono un padre in fuga, le lotte tra fratelli e il bullismo nel cortile della scuola, e in cui vengono anche poste le basi per ciò che la scimmia giocattolo del titolo può fare e da dove proviene.
Tutto questo, comprese le uccisioni, che hanno meno fanfare di quelle di Final Destination e sono più incentrate sull'immediatezza della morte che sulle idee allegramente squilibrate, si svolge come una commedia asciutta e contorta che insegna ai gemelli la natura crudele della morte in giovane età: tutti muoiono, e questo è ***** up, come dice la loro madre (interpretata da Tatiana Maslany). La morte diventa così comune che, a un certo punto, Osgood Perkins taglia l'ennesimo funerale come gag esilarante. Naturalmente, il film torna indietro per mostrare un altro bizzarro incidente mortale. Tuttavia, si vorrebbe che ci fosse un po' più di suspense prima di alcune uccisioni, soprattutto all'interno di una serie raggruppata in un montaggio comunque divertente. The Monkey prende quanto sopra e lo sfrutta per l'umorismo "whelp, that's life". La locandina più recente afferma che il film "parla di due fratelli gemelli che scoprono una scimmia giocattolo che ama uccidere la loro famiglia. C'è violenza oltraggiosa, gore scioccante e tragedie indicibili". E poi si dice che, per Osgood Perkins, "è piuttosto divertente" Non sono state rilevate bugie. Il regista di Longlegs sta sovvertendo ciò che ci si aspetterebbe da un adattamento di Stephen King (scambiando l'orrore puro e struggente con un atteggiamento scialbo e quasi disfattista, mentre usa le uccisioni stesse come battute perfettamente gratuite) e il suo consueto ritmo lento, con una gestione così salda di questo tono stralunato che sa anche come intrecciare un pathos inaspettatamente commovente.
Quando Hal dice a un collega che si è assentato dal lavoro per poter passare del tempo con il già citato figlio Petey, che sceglie volentieri di vedere solo una volta all'anno, spiegando anche che non è colpa di sua moglie o della dinamica di un matrimonio che sta precipitando verso il sud, è divertente per la natura assurda della conversazione, ma anche triste considerando le circostanze che stanno alla base della situazione. Poi, quando Hal è con Petey, quell'amore represso è inequivocabilmente dentro di lui, terrorizzato di esprimerlo a causa di ciò che accadrebbe se la scimmia giocattolo della sua infanzia tornasse. Far risuonare queste basi emotive in quella che è essenzialmente una serie di uccisioni piacevolmente demenziali che sono creative (nemmeno i campi da golf sono sicuri) o che superano un senso di familiarità attraverso spargimenti di sangue e gore esagerati (esilarante la morte per elettricità) è ammirevole, dimostrando che, per quanto la morte sia un divertimento malato, c'è ben altro nella mente del film.
Alcuni di questi temi sono legati in modo disordinato, e si intrecciano con quelli dei padri fannulloni, del lutto, delle turbolenze familiari e, naturalmente, della prepotente inevitabilità della morte che spaventa e impedisce di vivere la vita. I personaggi informati possono tecnicamente tirare un piccolo sospiro di sollievo, sapendo che la scimmia non sceglierà qualcuno a caso da uccidere (e non esaudisce nemmeno i desideri) a meno che non venga ferita. Mentre la scimmia provoca gli inspiegabili incidenti bizzarri, alcuni personaggi si fanno male a vicenda prima che la scimmia scateni la morte. A dire il vero, questo film è anche un'opera che ci colpisce in testa con le sue metafore e i suoi messaggi, il che può essere un po' fastidioso, ma non ne annulla necessariamente il fascino crudele. The Monkey è una commedia nera strampalata con un cuore nero; è più commovente di quanto abbia il diritto di essere, ma opportunamente alimentata da morti estasianti che illustrano una realtà deprimente e indisponibile dell'esistenza. Flickering Myth Valutazione - Film: ★ ★ ★ / Film: ★ ★ ★ ★ Robert Kojder è membro della Chicago Film Critics Association, della Critics Choice Association e della Online Film Critics Society. È anche redattore delle recensioni di Flickering Myth. Controlla qui le nuove recensioni e segui il mio BlueSky o Letterboxd
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